In apertura di questo brano, che chiude la seconda parte del disco, c’è un pianoforte che suona una semplice melodia.
Il suggerimento per ascoltarlo nel migliore dei modi è quello di immaginarsi soli, nel profondo della notte, in una fabbrica di tre piani abbandonata oppure in un mulino medievale circondato dai boschi. Improvvisamente un suono di un pianoforte ti sveglia, tu lentamente ti avvicini alla sala dalla quale proviene la melodia e seduta sulla sedia davanti alla tastiera la vedi, in tutto il suo pallore, sorriderti.
Judith
Tu sei la regina del regno dell’amore
sei la donna amata dai poeti
La verità è la carne del tuo seno
Sei la regina del fuoco e conosci
ogni mia inclinazione
Tu che negli occhi
hai i cieli di Siviglia
Hai la pelle soave e sottile
Come quella di un serpente
e la lasci scivolare dentro di me
Tu sei la regina del regno dell’amore
Stanca ormai di tutto il tuo amare